Dott. Alessandro Maletta

urologo - Andrologo

Tecniche mininvasive

Endourologia

è il settore che utilizza tecniche miniinvasive per trattare patologie che si annidano all’interno delle vie urinarie.

In particolare si possono trattare: calcolosi delle vie urinarie e tumori localizzati delle vie urinarie.

Attraverso le vie naturali o mediante piccoli fori da praticare sul fianco interessato (diametro max 1 cm) si raggiungono i calcoli o i piccoli tumori delle vie urinarie.

Ureteroscopia\RIRS:

sotto anestesia spinale o generale si avvale dell’introduzione attraverso le vie naturali di strumenti semirigidi o flessibili (RIRS) per raggiungere i calcoli o le piccole neoformazioni.

Tramite energia laser vengono polverizzati i calcoli o asportate le neoformazioni.

Il sanguinamento è minimo, gli interventi in genere durano da 30 min ad 1 ora.

Nefroscopia:

consiste nel praticare la puntura delle vie urinarie dal fianco interessato e allargare progressivamente l’apertura sino a raggiungere 1 cm (Percutanea Tradizionale) o 0.6 mm e inferiori (mini-percutanea). Dopo la creazione del tramite si introducono strumenti dotati di telecamera rigidi o flessibili che con utilizzo di laser o ultrasuoni risolvono calcoli e neoformazioni.

Gli interventi vengono effettuati in anestesia generale e hanno una durata da 60 a 90 min circa.

Consente di trattare calcoli di dimensioni maggiori rispetto alla RIRS (vedi voce sopra)

Videolaparoscopia

è una tecnica che consente di operare su organi addominali tramite l’esecuzione di piccoli fori (circa 1 cm) sull’addome (da 3 a 5 in numero) evitando ampie incisioni addominali come nella chiurgia tradizionale.

È ormai lo standard presso la nostra struttura

I vantaggi sono: minore perdita di sangue, minore dolore post-operatorio, più rapida ripresa dopo l’intervento con possibilità di dimissioni precoci.

In Urologia questa tecnica si può applicare in numerosi interventi come:

Chirurgia Robotica

è una evoluzione della tecnica laparoscopica.

Presso la nostra struttura è in uso un Robot “da Vinci” che viene quotidianamente usato per la cura delle patologie urologiche

In pratica dagli stessi piccoli fori effettuati per gli accessi della laparoscopia si introducono degli strumenti manovrati attraverso una console dal chirurgo per tramite di un robot.

La manovrabilità di queste braccia robotiche è massima e consente una migliore visione, operazioni più rapide e movimenti fini più precisi.

Il tutto si traduce in minore sanguinamento, risparmio delle strutture “delicate” nei pressi degli organi con conservazione di funzioni essenziali (per esempio continenza ed erezione) e fondamentalmente maggiore accuratezza durante l’intervento.