L’infertilità maschile interessa circa il 10% degli uomini coniugati
Distinguiamo una infertilità secretoria e una escretoria
L’infertilità secretoria dipende da un deficit testicolare nella produzione di spermatozoi, che può dipendere da diversi fattori, tra i quali i più frequenti sono rapprsentati dal varicocele, ipogonadismo critporchidismo, infezioni
Per infertilità escretoria si intende quel tipo d’infertilità causata da patologie che alterano l’emissione all’esterno di liquido seminale qualitativamente e quantitativamente normale.
Sebbene non predominante dal punto di vista epidemiologico (il 10-15% di tutte le cause d’infertilità), gli aspetti etio-patologici e terapeutici di questi tipo d’infertilità sono oltremodo interessanti.
L’infertilità escretoria può essere causata da:
- Aneiaculazione
- Eiaculazione retrograda
- Ostruzioni delle vie seminali
- Patologia uretrale
Le ostruzioni delle vie seminali possono essere monolaterali o bilaterali, complete o incomplete e si distinguono in ostruzioni prossimali che interessano l’epididimo e il deferente, e distali che interessano le ampolle deferenziali, i dotti eiaculatori, il collicolo seminale.
Le forme prossimali (80%) riconoscono una causa congenita, con prevalenti anomalie dell’epididimo e/o agenesia dei deferenti, infettiva (epididimiti specifiche e aspecifiche), iatrogena (post interventi di criptorchidismo o ernioplastica), traumatica.
Iter diagnostico
L’iter diagnostico si avvale della visita specialistica, valutando i caratteri dei testicoli e degli epididimi, e le caratteristiche della prostata.
Esami da effettuare:
Indispensabile è l’esame del liquido seminale con valutazione macroscopica, valutazione microscopica e dei parametri biochimici; inoltre sono necessari screening ormonale (FSH, LH, T, DHT, Prl, E2)
Ecografia genitale (scrotale, trans-rettale), eventualmente renale
Studio immunitario
3° STEP
- Uretroscopia
- Studio del cariotipo
- Biopsia testicolare con eventuale esplorazione del contenuto scrotale e valutazione della pervietà della via seminale.
L’iter diagnostico prevede dunque un procedere per gradi ed è guidato dal senso clinico dell’andrologo che, sulla base dell’anamnesi e dei riscontri clinici, richiederà solo quelle indagini ritenute necessarie per una corretta diagnosi, limitando al massimo i disagi e le spese al paziente.
La raccolta dell’anamnesi e l’esame clinico hanno un valore determinante per inquadrare il paziente infertile e dirigere l’iter diagnostico.
Già la semplice valutazione del volume testicolare e la palpazione dei deferenti possono orientare verso una diagnosi.
Altro esame semplice ma di estrema utilità è la ricerca degli spermatozoi nelle urine dopo coito, in caso di aneiaculazione
Gli esami ormonali e l’ecografia sono ormai esami irrinunciabili nella diagnosi del paziente infertile mentre l’esame del cariotipo e la biopsia testicolare sono riservati a casi selezionati.
Il primo è indicato in caso di agenesia dei deferenti, in tutti quei casi in cui si sospetti una sindrome autosomica, nei pazienti candidati alla ICSI o comunque a una tecnica di PMA in cui lo spermatozoo non deve superare barriere biologiche.